di Francesco Savino

Triggiano, nell'officina di Ferdy: il biciclettaio "2.0" specializzato nelle due ruote elettriche
TRIGGIANO – Riparare "le due ruote": un mestiere antico e un tempo molto diffuso, ma oggi portato ormai avanti solo da pochi anziani all’interno di vecchie botteghe. Nel barese esiste però un’eccezione. A Triggiano il 48enne Ferdinando Di Gennaro è riuscito infatti a ritagliarsi uno spazio in questo settore, unendo alla riparazione dei classici veicoli la manutenzione delle bici elettriche di nuova generazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lui è infatti l’unico “biciclettaio” di Bari e provincia specializzato nell’aggiustare le componenti elettroniche delle ormai diffusissime “e-bike”, e per questo viene ingaggiato da rivenditori e grandi aziende di tutta la Puglia. Non solo: la sua abilità gli ha permesso nel tempo di realizzare veicoli stravaganti e anche mezzi adatti ai disabili. (Vedi foto galleria)

La sua ciclofficina si chiama Ferdy’s Bike, dal nomignolo del suo proprietario, e si trova nel centro storico di Triggiano, al civico 30 di via Carroccio, a pochi passi dalla Chiesa di Santa Maria Veterana, nella stessa zona in cui un tempo sorgeva la storica officina di riparazione delle due ruote di “Z’Colin”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E, proprio come i laboratori del passato, anche quello di Ferdinando è ospitato in un antico e angusto locale. Sull’ingresso capeggia un’insegna di legno coloratissima che recita “Lo siamo per passione”, circondata da ruote e ingranaggi in miniatura e una lampadina che ricorda Archimede Pitagorico, l’inventore geniale e un po' eccentrico protagonista dei fumetti Disney.

Entriamo. L’officina è piccola e le pareti sono interamente ricoperte da strumenti di ogni genere: chiavi inglesi, fili elettrici, bulloni, cacciavite e persino un orologio a forma di ruota realizzato da Ferdinando stesso. E poi componenti di ricambio e bici tradizionali ed elettriche che attendono di essere riparate. Appesi al soffitto fanno capolino alcuni pezzi rari, di cui Di Gennaro è un fiero custode, come la “Milione” degli anni 80.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

“Ferdy” ci accoglie con un gran sorriso. «È cominciato tutto per passione, 13 anni fa – esordisce il "biciclettaio 2.0" –. Poi man mano ho capito che quello che all’inizio era solo un hobby poteva diventare per me un lavoro. Ho iniziato a studiare, cercando anche di comprendere come si stava evolvendo il settore, non fermandomi neanche quando mi hanno proposto di aggiustare queste nuove e-bike. Ebbene, ora posso definirmi un esperto di bici “tecnologiche”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ferdinando è diventato infatti un vero e proprio “biciclettaio elettronico”, in grado di utilizzare saldatori specifici per i telai, operare sulle centraline e collegare i circuiti.
                                                                                                  
«Sono l’unico in tutta la provincia di Bari che sa modificare e aggiustare in modo approfondito l’intero impianto di una bici – afferma –. Ricevo clienti perfino dalle zone di Foggia, Barletta e Brindisi, fra cui numerosi rivenditori e megastore dei centri commerciali, che mi chiedono di mettere a posto anche monopattini, tricicli e carrozzine. Il lavoro non finisce mai».

Un mestiere, questo, a cui il triggianese si dedica con passione, ma non senza qualche difficoltà. «Operare su questi nuovi mezzi non è facile – ammette -. I modelli sono moltissimi e ogni azienda costruisce i pezzi in modo diverso. A volte non riesco nemmeno a trovare in commercio gli strumenti per la riparazione, per cui spesso sono stato costretto a costruirli io stesso nella mia officina».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le sue conoscenze però vanno oltre quelle di semplice meccanico. Di Gennaro infatti recupera dalle discariche vecchi bicicli destinati al macero e li trasforma, combinando e saldando pezzi diversi in nuovi mezzi di trasporto unici al mondo. «Metto in pratica una sorta di “taglio e cucito” – spiega -, senza però seguire alcun progetto su carta. In questo applico tutta la mia creatività e alla fine riesco a ottenere mezzi ibridi a pedali o addirittura elettrici, come le chopper americane, spesso molto eccentriche e stravaganti».

Un’inventiva che l’uomo ha deciso di mettere a disposizione anche delle persone con bisogni specifici. «Alcuni dei miei clienti sono genitori di ragazzi disabili – sottolinea –. Mi chiedono quindi di realizzare per i propri figli delle bici particolari, comode e sicure. Per farlo quindi misuro il peso, l’altezza e la corporatura di chi la userà e grazie a questi dati sono in grado poi di costruire un telaio con il baricentro ben distribuito, così da adattarlo a una bicicletta nuova di zecca a cui aggiungo cinture, protezioni e imbottiture».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un lavoro che ha poco a che fare con il raddrizzare una ruota o sostituire una catena, ma che forse rappresenta l’unico modo per far sì che il vecchio mestiere del “biciclettaio” possa sopravvivere all’era della tecnologia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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  • Gaetano - Prima di scrivere e trattare certi argomenti , io mi informerei a dovere.


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